Corso di approfondimento storico artistico in 8 incontri a cura di Jeremy Johns
STORIE INASCOLTATE DI PALERMO DAGLI EMIRI AI RE ALTAVILLA
Lo scopo di questi incontri è evocare per un pubblico non-specialista alcune storie di Palermo dal decimo al tredicesimo secolo, in un luogo come Palazzo Butera, che sorge nel cuore della Kalsa – in arabo al-Ḫaliṣa, che letteralmente significa “la Pura”, ma che evoca anche Fāṭima, figlia del profeta Maometto e moglie di suo cugino ʿAlī ibn Abi Ṭālib, antenati dei califfi fatimidi che ne ordinarono la costruzione come città-palazzo isolata dal centro storico. Il desiderio che queste storie vengano ascoltate non nasce solo dal fascino profondo che possiedono le storie stesse e i loro protagonisti. A questo sentimento sempre più si accompagna il sospetto che la competizione sonora nelle strade foodificate dell’odierna Palermo arabo-normanna – fra arancine, spritz e amplificatori – le stia rendendo più difficili da sentire. La speranza è che la relativa calma dei mesi di febbraio e marzo possa generare un senso di profonda familiarità con queste storie, spesso sorprendentemente diverse dalla Palermo arabo-normanna immaginata e presentata oggigiorno.
Da cinquant’anni Jeremy Johns studia la Sicilia e, anche se talvolta ha acconsentito a lavorare su altri campi, è sempre tornato all’isola. Le sue ricerche si basano su fonti narrative e sui documenti, sia scritti che visivi, e su materiali propri da tre discipline: l’archeologia, la storia dell’arte e la storia documentaria. Le fonti da lui analizzate sono arabe, giudeo-arabe, greche e latine, con l’intento di indagare la storia dei musulmani di Sicilia (ma non soltanto) da molteplici punti di vista.
Dal 1990 Johns è professore di arte e archeologia del Mediterraneo islamico all’Università di Oxford, dove ha anche fondato e diretto fino al 30 settembre 2023 il Khalili Research Centre. Dal 2023 si dedica alla ricerca e alla scrittura. Dal 2017 al 2025 è stato principal investigator del progetto Documenting Multiculturalism, finanziato da un ERC Advanced Grant nell’ambito del programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea (grant agreement no. 787342), e ospitato dall’Università di Oxford con la collaborazione dell’Università degli Studi di Palermo e dei colleghi prof.ssa Beatrice Pasciuta e prof.ssa Cristina Rognoni.
Da marzo 2020, lui e Nadia Jamil, sua moglie e collaboratrice stretta, hanno avuto il privilegio di tornare spesso a Palazzo Butera, per lavorare in pace, e a pochi passi dagli archivi, le biblioteche, i musei e l’Università di Palermo.
Le pubblicazioni di Johns sono disponibili qui.
CALENDARIO DEL CORSO
Gli incontri si terranno in lingua italiana, il sabato alle 11.00 a partire dal 7 febbraio e fino al 28 marzo 2026. Avranno la durata di un’ora e tratteranno i seguenti temi:
- Preludio: Il corano di Palermo (7/02/2026)
Partendo dal Corano copiato a Palermo nel 983 – il più importante reperto sopravvissuto della Sicilia islamica – passiamo in rassegna alcune tracce dei cittadini musulmani di Palermo: i documenti dalla moschea di Damasco recentemente riscoperti, le calunnie di Ibn Ḥawqal, la mappa della Sicilia dal “Libro delle curiosità” di Oxford, le lettere dei mercanti ebrei dalla Geniza del Cairo.
- 2. L’invenzione della Palermo “arabo-bizantino-normanna” (14/02/2026)
Ripercorrendo la carriera di un individuo, che può essere identificato come l’inventore della cultura materiale e visiva unica e plurale dei re d’Altavilla, si sostiene che essa non fu ereditata dal passato dell’isola, ma piuttosto inventata deliberatamente per il nuovo regno di Sicilia creato nel 1130 attraverso un’importazione attenta e sistematica dalle principali corti mediterranee contemporanee.
3.“Finora una città felice, dotata di gente trilingue…” (21/02/2026)
Cosa intendeva Pietro d’Eboli quando si riferiva ai palermitani come al “populus trilinguis”? Una risposta può essere cercata nella discussione sull’uso da parte dei re d’Altavilla di testi pubblici multilingue: monete, documenti e iscrizioni su una varietà di supporti diversi.
- La cappella regia e il suo soffitto (28/02/2026)
Se vi erano notevoli difficoltà nel trasmettere al “populus trilinguis” la propaganda del regno degli Altavilla attraverso testi pubblici, quanto efficaci potevano essere i linguaggi non verbali dell’arte, dell’architettura, delle cerimonie, dello spettacolo? Per rispondere a questa domanda, bisogna rivolgersi alla cappella regia.
- Una storia brutta (7/03/2026)
A differenza di qualsiasi altro sovrano cristiano occidentale contemporaneo, i re d’Altavilla fecero ampio uso di eunuchi non solo come servitori personali, ma anche come amministratori, funzionari di corte e persino comandanti militari. Un resoconto esplicito e spietato di quello che significò tutto questo per gli eunuchi suggerisce una stima più accurata del costo umano del multiculturalismo reale.
- La via del cadi (14/03/2026)
Nel XII secolo, i cittadini musulmani di Palermo vivevano sotto la legge islamica, amministrati dai Banū Raǧāʾ, una dinastia di cadi nominati dal re cristiano, che intrapresero un percorso pericoloso verso una tragica fine — la via del cadi.
- Alcune novità palermitane dal progetto DocuMult (21/03/2026)
Sono trascorsi più di 150 anni dalla pubblicazione de “I diplomi greci e arabi di Sicilia”del grande patriota palermitano Salvatore Cusa. Mentre l’edizione critica moderna della maggior parte dei documenti da lui inizialmente editi si avvia a completarsi, questa è un’occasione imperdibile per rendere omaggio all’opera di Cusa, insostituibile fin dalla sua pubblicazione, e per condividere un primo sguardo su alcune delle nuove prospettive su Palermo emerse, a partire dal 2017, dallo studio dei documenti arabi, bilingui e giudeo-arabi dal progetto DocuMult.
- Coda: Szymanowski, Palermo e Król Roger (28/03/2026)
Król Roger, il “dramma siciliano” di Karol Szymanowski, ebbe la sua prima mondiale a Varsavia nel 1926. I suoi tre atti, ognuno dei quali evoca e trae ispirazione da un diverso periodo della storia siciliana – bizantino, arabo e greco antico – offrono l’opportunità di riflettere su come la cultura plurale inventata per i re d’Altavilla dai loro ministri sia stata interpretata nei secoli successivi, incluso, naturalmente, il nostro.
COSTI
Il ciclo completo, composto da 8 incontri, ha un costo di 100 euro.
Per gli studenti è disponibile una tariffa ridotta pari a 50 euro per l’intero corso.
È inoltre possibile partecipare ai singoli incontri al costo di 15 euro ciascuno.
ISCRIZIONE
Per iscriversi al corso è necessario inviare una mail all’indirizzo info@palazzobutera.it specificando nell’oggetto “Richiesta iscrizione corso Storie inascoltate di Palermo” e riportando i seguenti dati:
• nome
• cognome
• città
• eventuale titolo di studio e/o professione